OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA ITALIANO: UN’ECCELLENZA DA SCOPRIRE
L’olio extra vergine di oliva italiano, gioiello della dieta mediterranea, è stato riconosciuto patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO, quindi, l’olio è molto di più di un semplice condimento.
Olio Extra Vergine di Oliva Italiano: un gioiello “made in Italy”
Cosa separa un olio comune da un VERO “extra vergine” italiano? Scopriamolo insieme!
Per guadagnare la nobile etichetta di “extra vergine”, un olio deve superare rigorosi standard degustativi, estrattivi e chimici.
L’Eccellenza in Bottiglia: Parametri che Contano
La normativa europea, custode di questo titolo ambito, sottolinea due requisiti principali:
-Estrazione Meccanica a Freddo: L’estrazione dell’olio avviene attraverso macchinari (a ciclo continuo) avanzatissimi, che lavorano a temperature inferiori ai 27 gradi.
Questa tecnica estrattiva garantisce la conservazione delle proprietà organolettiche del prodotto e la sua assoluta qualità.
-Acidità sotto lo 0,8%:
L’olio extra vergine di oliva deve avere una acidità inferiore a 0,80 (8 grammi di acido oleico per 100 grammi di prodotto).
Un extravergine di qualità ha valori di acidità che vanno da 0,10 a 0,40.
Un’alta acidità non è certamente un indice di qualità, ricorda che l’acidità non è percepibile all’assaggio ma solo attraverso le analisi chimiche del prodotto.
Estrazione delle olive: Tradizione, innovazione meccanica e Gusto Unico
L’estrazione delle olive inizia con una raccolta attenta, eseguita al giusto grado di maturazione a cui seguono defogliazione e lavaggio, finalizzate alla pulizia assoluta delle olive; la frangitura volta alla frantumazione delle drupe e del nocciolo, quindi centrifugazione e separazione finale.
La fase finale è come una sinfonia, con il risultato: l’olio extravergine d’oliva che inebria l’aria e condisce le nostre pietanze.
Classificazione degli oli diversi dall’olio extra vergine di oliva
Oltre all’extra vergine, c’è un intero ventaglio di oli, ognuno con la sua storia e caratteristiche:
L’olio vergine d’oliva presenta livelli di acidità che non possono superare il 2% (2 grammi per 100 grammi di olio).
L’olio di oliva vergine lampante viene ottenuto tramite sistemi meccanici di estrazione, ma si differenzia dall’extravergine poiché presenta un tasso di acidità elevato superiore al 2% che insieme a difetti di natura organolettica lo rendono NON COMMESTIBILE.
L’olio di oliva è ricavato da una miscela tra oli vergini e raffinati ed ha un’acidità inferiore all’1%.
L’olio di oliva rettificato viene ricavato attraverso la raffinazione dell’olio d’oliva lampante.
L’olio di sansa grezzo si ricava per mezzo della raffinazione con solventi chimici e non è commestibile.
Qual è la differenza tra l’olio di oliva e l’olio extra vergine di oliva?
La risposta è nel metodo di estrazione del prodotto.
L’olio extra vergine di oliva è ottenuto esclusivamente attraverso procedimenti di tipo meccanici, quindi, è un prodotto totalmente naturale.
L’olio di oliva, invece, è ottenuto da un blend di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini, quindi, è un prodotto ottenuto attraverso l’ausilio della chimica (vd. Oli raffinati)
L’Alchimia degli Usi: Olio extra vergine di oliva in Cucina
Questo elisir culinario si presta a un’infinità di utilizzi, dalla frittura alle cotture lente. Un sostituto perfetto al burro, ideale persino nella preparazione di dolci e prodotti da forno. E non dimentichiamo il suo ruolo come conservante per prodotti sott’olio.
Scopri quali sono le migliori ricette in cui è consigliato vivamente l’utilizzo dell’olio extra vergine di oliva italiano.
Gli Attributi che non tutti conoscono: Amaro, Piccante, Fruttato
Un vero extravergine è un tripudio di sapori: amaro, piccante e fruttato. Questi attributi, ottenuti da olive di qualità, sono il sigillo dell’autenticità.
Amaro: è uno degli attributi positivi dell’olio evo e deriva da una sostanza chiamata oleuropeina, contenuta nella pianta di olivo, in particolare nei frutti e nelle foglie.
Piccante: il pizzicore tipico dell’olio extravergine viene avvertito quando l’olio è estratto da olive verdi ed anche in virtù di un’elevata presenza di polifenoli.
Fruttato: discende dalle olive, può essere fresco o maturo.
Come si fa a capire se un olio extra vergine di oliva è vecchio (annate precedenti) o nuovo (annata corrente)?
Il colore non ci permette di comprendere se l’olio è nuovo o vecchio, esistono varietà che sin dal primo giorno presentano un colore giallo paglierino, inoltre sul colore possono intervenire fattori quali la filtrazione e la decantazione.
L’unico modo per capire se un olio è vecchio o nuovo è quello di valutarne l’aroma che in un olio nuovo è fruttato mentre in un olio vecchio può avere un aroma stantio o di muffa; quanto al gusto, invece, un olio nuovo ha un gusto fresco e fruttato, mentre un olio vecchio può avere un gusto inesistente o rancido.
Quanti chilogrammi (kg) di olive servono per fare un litro di olio extra vergine di oliva?
Chiedersi quanti chilogrammi di olive servono per fare un litro di olio extra vergine di oliva è una domanda che non ha una risposta univoca.
Tutto infatti può dipendere dalla varietà, dall’annata, dal periodo di raccolta e dal metodo di estrazione.
In media possiamo avere rese in olio di 12-18 litri ogni quintale di olive.
Come capire se l’olio extravergine d’oliva è buono?
L’olio extra vergine di oliva italiano per essere buono deve rispettare i parametri di legge ed essere privo di difetti.
Per riconoscere un buon olio extra vergine può aiutarci l’olfatto. L’olio deve emanare il caratteristico odore di olive fresche; se odora di chiuso o non ha odore è perché giace in cattivo stato a causa di una cattiva conservazione.
Perché l’olio d’oliva pizzica in gola?
Il pizzicore che si avverte assaggiando l’olio extravergine d’oliva è derivante dai polifenoli che sono un toccasana per la nostra salute, ricchi di antiossidanti sono delle sostanze benefiche che aiutano il nostro organismo; alcune varietà di olive e quindi olio ne posseggono più di altre e quindi pizzicano maggiormente.
Spesso il pizzicore è erroneamente confuso con l’acidità dell’olio ma l’acidità di un olio non è percepibile al gusto umano, chi dice il contrario non capisce nulla di olio e di biologia.
Quanti anni dura l’olio extra vergine di oliva?
L’olio dura circa 18 mesi dalla data del confezionamento.
L’olio evo, con il passare dei mesi, perde le sue proprietà organolettiche, ma può egualmente essere consumato anche dopo la data di scadenza senza pregiudicare la nostra salute.
L’Olio e Benessere: Connubio straordinario
L’olio extravergine di oliva oltre ad essere ricco di profumi e sapori è un vero toccasana per la nostra salute, infatti, offre una serie di vantaggi per il nostro organismo:
Prevenzione Cardiovascolare: I grassi insaturi presenti in elevate quantità nell’evo riducono il rischio di insorgenza delle malattie cardiovascolari.
Controllo del Diabete: Riduce i picchi glicemici, riducendo i rischi di diabete.
Proprietà Antinfiammatorie: L’oleocantale agisce come un efficace analgesico e antinfiammatorio.
Regolazione Intestinale: Aiuta la digestione e stimola la regolarità intestinale.
Estetica e Dieta: Un alleato della bellezza, utile anche in regimi dimagranti.
Il Prezzo della Qualità: Un Investimento nel Benessere
Il prezzo dell’olio extra vergine di oliva italiano
La qualità ha un prezzo. Un extravergine 100% italiano di alta qualità non può essere venduto a meno di 9-13 euro al litro.
Concludendo questo viaggio nel mondo dell’olio extravergine, ricordiamo che ogni goccia è un caleidoscopio di sapori e benefici. Un’autentica sinfonia sensoriale e nutrizionale.
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